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Oggi, mentre ero in metro andando a lavoro, ho letto un interessante articolo su come il modello di compagna (sposata o meno) si sia evoluto dagli anni ’50 ad ora.

L’immagine della “Good Wife” di metà secolo che sapeva cucinare, pulire, rassettare e comprendere la sua dolce metà, senza mai un grembiule sporco, con tonnellate di mascara sulle ciglia e i capelli in ordine non esiste più. Quelli erano gli anni ’50. Nel frattempo c’è stata la rivoluzione sessuale. Grazie alla pillola le donne sono diventate proprietarie del proprio corpo della propria sessualità. Sono arrivate le leggi sul divorzio e quelle sull’aborto che, favorevoli o no, hanno rivoluzionato il modo in cui le donne vivono i loro rapporti di coppia.

Ormai “donna-in-carriera” non è più una contraddizione in termini. Tutte le donne sono in carriera, tutte le donne cercano un lavoro che le soddisfi mentre, con l’aiuto dei loro mariti, stanno dietro alla casa e ai loro figli.

O no?

Nei Paesi OCSE l’Italia viene solo prima del Messico e della Turchia per percentuale di donne che lavorano: secondo la confesercenti le lavoratrici italiane costituiscono il 40,6% di tutta l’occupazione. Ovviamente le donne, quando lavorano, non rivestono ruoli manageriali. Infatti il 73% dei dirigenti, l’81% di imprenditori, il 71% di liberi professionisti, il 75,6% di lavoratori in proprio, e il 65,3% di soci di cooperativa sono portatori sani di pene. La situazione si inverte per le figure di coadiuvante famigliare, per le occupate con co.co.co e per le prestazioni d’opera occasionale.

Una delle cause maggiori della disoccupazione femminile in Italia è la maternità: una donna su quattro, infatti, lascia il lavoro alla nascita del primo figlio. E il tasso di occupazione diminuisce in modo inversamente proporzionale a quello dei figli. Nello specifico, il 63% delle donne senza figli ha un lavoro. Ma la percentuale diminuisce alla nascita del primo figlio (58%). Al secondo si arriva al 54% mentre dal terzo in poi si scende fino al 41,7%.
Le ragioni di questo fenomeno italiota sono diverse. Ma un fattore fondamentale è la disuguaglianza dei ruoli all’interno dell’organizzazione familiare dovuta a una mentalità antiquata (cura dei figli, della casa e degli eventuali genitori a carico) e l’assenza di servizi (asili pubblici e assistenza agli anziani). C’è anche una questione di giudizio morale che ancora impregna la nostra società: una donna Italiana può diventare la Prima Presidente del Governo o della Repubblica, ma se non mette la testa a posto e non si “sistema”, sarà sempre incompleta (o zitella/fallita, a seconda della diplomaticità di chi vi parla). Una donna potrebbe scoprire la cura per l’HIV, ma non sia mai che suo marito o (peggio!!!) suo figlio vadano in giro con una camicia macchiata o non stirata!

Le nostre peggiori nemiche sono le altre donne: non vi è mai capitato di sentirvi dire da vostra suocera “Mio figlio è così magro! Ma cosa gli dai da mangiare?”
“Niente, non è mica un cane che gli do da mangiare! Se tu gli avessi insegnato a cucinare non dovrebbe aspettare qualcun altro per mangiarsi un piatto di pasta!”

Insomma, evidentemente di strada da fare ce n’è ancora molta. E sarebbe bello poter contare sulla solidarietà femminile per percorrerla.
Nel frattempo vi lascio con frasi prese qua e là da riviste degli anni ’50. Spero che nessuno si identifichi!

-“Ascoltalo quando torna a casa da lavoro. Tu potresti avere una dozzina di cose importanti da dirgli, ma il momento del suo arrivo non è quello indicato per farlo. Lascialo parlare, e ricorda: i suoi temi di conversazione sono più importanti dei tuoi”
-“E’ nostro dovere essere sempre il più belle possibili per l’uomo che amiamo. Se noi abbandoniamo questa battaglia, non importa quanto la nostra casa sia confortevole e accogliente, lui sarà affascinato da qualcun’altra più furba di noi”
-“Non discutere con tuo marito; fai tutto quello che ti dice e obbedisci ai suoi ordini. Non aspettare in piedi che arrivi a casa dal club; è meglio se l’aspetti a letto facendo finta di dormire. Se devi essere sveglia, dimostrati contenta per il fatto che sia tornato a casa presto. Lui penserà probabilmente che sei un idiota, ma questo è comunque inevitabile”.