Una settimana dopo il mio arrivo comincio a lavorare.
La casa è in condizioni pietose, ed ho veramente bisogno di uscire da quelle quattro mura piene di ogni tipo di insetti e scarafaggi!
Per quanti animaletti riesca ad uccidere, sono sempre di più quelli che sopravvivono. A Cuba c’é un potente spray contro cucarachas ed insetti vari, che si chiama Lomaté. Questo insetticida, assieme ad altre cose, tipo mattoni, blocchi per la costruzione e contenitori per l’acqua, vengono prodotti dall’impresa PROVARI, di proprietà del MININT, Ministero degli Interni, che ha la particolarità di impiegare la manodopera di carcerati, spesso per crimini politici. Gli uomini lavorano nella più totale assenza di norme igienico-sanitarie e di sicurezza del lavoro, e in condizioni di semi-schiavitù, infatti sono anche conosciuti come “lavoratori-schiavi”.
Non più di qualche settimana fa The Guardian ha pubblicato la notizia che perfino qualche mobile dell’IKEA sarebbe stato realizzato da prigionieri Cubani negli anni ’80 sfruttando i legami commerciali che un’impresa della Germania dell’Est aveva con l’Isola. Il contratto tra la multinazionale e lo Stato Caraibico avrebbe incluso 35.000 tavoli, 10.000 tavoli per bambini e 4.000 abiti. Peraltro la collaborazione non sarebbe stata positiva poiché la consegna dei prodotti fu ritardata da problemi di qualità.
I carcerati non sono propriamente obbligati a lavorarci, (la politica cubana sa essere molto sottile) ma se si rifiutano, usciranno dalla prigione con una nota che dirà “Si sono negati a lavorare”, e questo renderà la loro vita ancora più difficile. E quindi in sostanza non hanno grandi possibilità di scelta!
Quindi ogni sera, prima di andare a letto, spruzziamo Lomaté in tutti gli angoli della casa. Noi ci risvegliamo mezzi morti e con l’asma, poi passiamo a raccogliere i cadaveri degli scarafaggi girati sulla schiena con le zampe all’aria. E per ogni morto che raccogliamo, ne vediamo altri tre vivi.
Il primo lunedì di lavoro, quindi, mi trucco in modo leggerissimo (anche perché con il caldo che fa, mi si scioglierebbe il make-up sulla faccia!), sbatto con cura tutti i vestiti, e controllo che nelle scarpe non ci sia nulla prima di infilarci i piedi. Una volta pronta, mi dirigo speranzosa verso la fermata dell’autobus. Mentre cammino, una signora cerca di chiamarmi: pss…e io faccio finta di niente. Le persone continuano a fermarmi per strada per chiedermi se ho shampoo, saponette e balsami da regalare! Psss…cavolo insistente sta signora, continuo decisa e allungo il passo…poi sento uno strano solletico sul collo, penso che siano dei capelli rimasti fuori dalla coda che mi ero fatta, mi passo la mano e…urlo!!! E’ una cucaracha che mi sta camminando addosso, maledetta puttana!!!
Allora corro verso la signora dietro di me che stava cercando di avvisarmi. E lei, mi fa un sorrido beffardo, mi passa al lato, e se ne va allungando il passo a sua volta.
Chi la fa l’aspetti.