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L’appartamento che Pedro ha cercato per il mio mese all’Avana si trova nell’Avana Vieja, quartiere di Belén, nella stessa via in cui vive suo zio. Per arrivare nell’appartamento bisogna entrare in casa dei proprietari, salire una ripidissima scala a chiocciola e attraversare una terrazza. L’appartamento è in realtà una stanza con un bagno, dotata di un minuscolo frigorifero e un letto matrimoniale. Tutto ciò che abbiamo per cucinare è una pentola a pressione elettrica, un piatto, due forchette, un bicchiere e un coltello.

L’affitto che Pedro ha concordato è di $40 al mese, prezzo di favore perché è nipote del vicino e compagno di bevute dell’uomo perennemente ubriaco di casa! Ma appena la moglie vede me, fiuta subito l’affare e alza il prezzo a $150! A me prende il panico: mi sono portata dall’Italia solamente $125, e ne devo tenere da parte 25 che mi serviranno per pagare la tassa di uscita da Cuba, quindi ne restano 100! La discussione con la donna è lunga. Io capisco la sua disperazione, sta crescendo sola il figlio maggiore di un precedente matrimonio e una bimba piccola avuta da poco da quell’ubriacone di suo marito. Lui, ex-tassista, non lavora da mesi perché la macchina è rotta, e tutti i loro risparmi dipendono dall’affitto di quella stanza. Però in questo momento sono disperata anche io, e non posso fare nulla per aiutarla! Alla fine arriviamo a una soluzione: la donna ha in ballo un viaggio per il Messico, ma ha bisogno di richiedere il passaporto prima, che nel 2009 costa $55! Perciò è quella la cifra che accordiamo. Io resto con $45 per tutto il mese…

Raccontiamo la faccenda allo zio di Pedro che si infuria e mette in scena la vendetta più terribile e temibile a cui può pensare: non condivide più il suo rum con l’amico di bevute! E sembra funzionare perché l’uomo diventa più miserabile giorno dopo giorno!

Decidiamo di amministrare responsabilmente i soldi che ci restano, e compriamo solo carne macinata di soia (la più economica a Cuba) e riso. Così mangiamo ogni giorno riso e carne macinata, arricchito da tonnellate di ananas! Ne mangio così tanto, che mi vengono le bolle sulla lingua e in gola, e comincio a non digerirlo più (ancora oggi non riesco più a mangiarne!) Poi, improvvisamente, la svolta!!!! Una signora ci vende 20 uova a 10 centesimi l’uno!!! Mi sento la persona più felice del mondo, quelle 20 uova in quel momento per me sono la chiave per la felicità! Penso a tutte le cose che posso fare con le uova, tutti i modi in cui posso mescolare i preziosi tre ingredienti che abbiamo adesso tra di loro, e mi sento inspiegabilmente soddisfatta e contenta!

Al mio ritorno in Italia da quell’ennesimo viaggio a Cuba, avrei spesso pensato a quel momento. All’interno di un super-mercato pieno di ogni tipo di cose di cui l’essere umano medio neppure ha bisogno, avrei spesso cercato di riprovare quell’estremo, genuino sentimento di felicità…senza mai più riuscirci…