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Trovo Matteo Renzi un po’ antipatico. Credo che sia un personaggio dirompente e vagamente polemico e penso che a volte, per il suo modo di fare e per il modo in cui dice le cose, possa risultare arrogante.

Trovo Bersani irresistibilmente simpatico e trovo adorabile il modo in cui gioca con sè stesso e con la caricatura che Crozza fa di lui. Vorrei avere uno zio come Bersani che mi narrasse le storie del passato e le vite dei grandi personaggi di sinistra: racconti pieni dei valori della solidarietà, dell’uguaglianza e della fratellanza.

Per questo vorrei che le primarie le vincesse Renzi.

Bersani per me rappresenta quella sinistra che sarebbe potuta essere stata ma che non fu. Una sinistra popolata da individui che facevano meravigliosi discorsi, mentre in Parlamento si scannavano a vicenda per personalissimi particolarismi ed egoismi. Una coalizione di sinistra che non ha saputo fare una legge contro il conflitto di interessi quando ha governato, perché in fondo l’unica cosa su cui si trovava d’accordo era essere contraria a Berlusconi. Una coalizione che esisteva solo come opposizione al PDL, e che pur di tornare ad essere opposizione, ha fatto di tutto per far cadere il proprio governo!
Una sinistra che ha preteso di governare con la teoria del “tutti dentro” dalla Binetti alla Bonino, perché noi della sinistra sappiamo dialogare, salvo poi non poter decidere su nulla alimentando la teoria che “Almeno con Berlusconi non votiamo ogni 6 mesi! Almeno lui decide!”

Quando guardo Bersani e penso al Governo che farà, vedo quegli stessi politici che non riuscirono mai a fare la legge sul conflitto di interessi. Quelli che pur di di prendersi 2 voti in più in un eventuale possibile elezione, sono stati disposti a far cadere i loro stessi Governi. Quelli che si sono alleati con cani e porci pur di non mollare la propria poltrona. Quelli che non sanno fare nulla se non i politici.

Un mio amico mi ha fatto notare “Però ci sono prestigiosi politici nel mondo che sono stati politici e basta, come Hollande, o Biden”. Ha ragione. Ma se penso a loro due, penso a persone che si sono distinte per meriti politici, che hanno portato avanti battaglie per migliorare le condizioni future, che si sono responsabilizzate per promuovere quello che credevano essere il bene della società.
Sono un’appassionata di politica, eppure non riesco a ricordare nulla di davvero lodevole in 40 anni di politica dalemiana, anzi. In realtà quello che ricordo era il modo in cui negli anni ’90 insultava il pool di Mani Pulite chiamandolo “I Soviet di Milano” (lui che aveva iniziato la sua carriera nel PCI!) Sono stufa di questa gente.

Dietro Bersani vedo le ombre di quel passato poco chiaro, con troppi dubbi e buchi neri. Dietro Bersani vedo un Partito troppo tentato dalle giustificazioni ad oltranza di incompetenze ed incapacità. Troppo propenso a scendere a patti e a difendere i “compagni” tutti col sigaro in bocca e con lo yacht al molo.

Renzi è un uomo che ha il coraggio di dirle tutte queste cose, e perciò ha la mia ammirazione. Uno che non entra nella logica del “Io adesso salvo il culo a te così tu un domani lo dovrai salvare a me”. Sua moglie è un’insegnante precaria, e conosce benissimo i problemi della scuola. Lui è il sindaco di una delle città più importanti di Italia, e capisce a perfezione la situazione delle autonomie locali, e i problemi legati alla promozione della cultura e del turismo. E’ stato scout e da sempre si spende a favore dell’associazionismo. Cosa vedo dietro Renzi? Non ne sono ancora sicura, ma sicuramente è diverso da quello che si porta dietro Bersani. E questo mi basta per preferirlo.