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Antonio Rivero, Diosdado Cabello, Hugo Chavez, ingerenza, Nicolas Maduro, Ramiro Valdes, Sicurezza Cubana
Il Presidente Venezuelano Hugo Chavez è morto non si sa dove, non si sa quando e non si sa di cosa.
Questo succede quando si parla di leader come Chavez, Fidel, Correa…il popolo non ha mai diritto di sapere la verità, e ci sono continue teorie su cospirazioni, menzogne e manipolazioni.
Di fatto Chavez è morto, e il suo vice Nicolàs Maduro (relativamente sconosciuto finora) ne ha subito approfittato per auto-eleggersi Presidente ad interim, militarizzando il Paese immediatamente dopo. La mobilizzazione dell’Esercito ha sicuramente un duplice scopo: da una parte accompagnare lo Stato durante il lutto senza problemi di ordine pubblico, dall’altro impedire all’opposizione di organizzare manifestazioni di protesta a quello che, di fatto, è stato un colpo di Stato. Ed infatti è solo attraverso Twitter che l’opposizione nei panni del suo leader Henrique Capriles, riesce a comunicare, manifestando il suo disappunto, ma senza poter fare nulla al rispetto!
Chi sicuramente il suo disappunto lo avrà invece manifestato (eccome!), è Diosdado Cabello. Prima dell’ultima operazione di Chavez a Cuba, tutti guardavano a lui come papabile futuro Presidente. Amico di Chavez fin dai tempi del tentato colpo di Stato del 1992, compagno di cella e attuale Presidente dell’Assemblea Nazionale, fu lui ad assumere la Presidenza temporanea quando Hugo Chavez venne sequestrato nel 2002 (e subito dopo rilasciato).
L’unica cosa che divideva Chavez da Cabello era l’amicizia e la dipendenza da Cuba. Non è un segreto per nessuno che, soprattutto dopo il colpo di Stato del 2002 Chavez abbia aperto le porte del suo esercito ai membri della Sicurezza Cubana che hanno infiltrato persone di fiducia per scoprire i militari in odore di tradimento ed espellerli. Ed è evidente che a molti ufficiali fedelissimi di Chavez, tra cui proprio Cabello, l’ingerenza cubana non sia proprio andata giù. Non a caso Ramiro Valdes, Comandante della Rivoluzione Cubana e compagno di Fidel fin dai tempi della Sierra Maestra, ha passato molto tempo in Venezuela come consigliere personale di Chavez, e come Presidente di Commissioni ad hoc che avevano il compito di risolvere le diverse crisi che di volta in volta il Governo Bolivariano affrontava, da quella militare del 2002 a quella energetica del 2010. Valdes, che ha sicuramente maturato molta esperienza nel controllo delle masse e delle informazioni nei molti anni in cui è stato Ministro degli Interni, Ministro dell’Informatica e delle Comunicazioni e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri (oltre al distaccato ruolo che ha svolto come esperto della Sicurezza e della Contro-Intelligenza), è anche stato messo a capo della ristrutturazione dell’Esercito Venezuelano.
Questo ha provocato molte rinunce eccellenti tra le fila militari venezuelane, una tra le più importanti è stata quella di Antonio Rivero, generale di alto profilo e capo della Protezione Civile, che si è dimesso nel 2010, e da allora è stato cancellato dalla storia venezuelana vivendo isolato e controllato a vista.
Cosa succederà in Venezuela, e quindi anche a Cuba, dipende solo dalle figure di Maduro e Cabello. E’ evidente che le autorità cubane abbiano approfittato della malattia e vulnerabilità di Chavez per convincerlo a preferire Maduro, molto più accondiscendente e malleabile. Ma è altrettanto evidente che una grandissima parte dell’Esercito si riconosce in Cabello, soprattutto adesso che il leader principale è morto.
Tutto si deciderà nelle prossime settimane, e chi dei due rimarrà, dovrà comunque fare i conti con l’altro ancora per molto tempo. Se la sicurezza cubana sarà stata brava nell’infiltrare persone leali all’interno dell’Esercito venezuelano, allora il potere rimarrà a Maduro. Ma se Cabello, invece, sarà riuscito a mantenere margini di autonomia all’interno dell’Esercito, potremmo vederne delle belle.
Di certo c’è solo che un Presidente è morto dopo aver mentito per mesi sulla sua malattia e presunta convalescenza, che non si è ritenuto necessario informare i cittadini di quello che stava realmente succedendo (e non lo si sta ancora facendo) e che la Costituzione è stata calpestata come fosse carta straccia…e poi le chiamano Democrazie.
cubana100% ha detto:
hai ragione,ma la democrazia italiana che stiamo vivendo adesso con questo governo,sara meglio delle cosidette dittature?guardiamo la realta e non giriamoci dall altra parte,l italia è a pezzi grazie ai politici italiani,o sbaglio?poi nel caso del venezuela si potrebbe anche dire come stavano le cose prima di chavez nel 98,sicuri che erano migliori per il popolo?e poi i fatti devono essere andati per forza come dice la stampa contraria a un sistema politico?i falsi chi sono?quante volte la stampa ha ucciso fidel ed erano solo bugie?come il solito quando si parla di cuba o simili si esagera in negativo,solo per luogo comune.
unitalianainecuador ha detto:
Ciao Cubana!
Scusa se ci ho messo tanto a risponderti, ma in questo periodo ho poco tempo da dedicare al blog!
Ti rispondo in modo telegrafico perché penso di fare un post apposito su quello che dici.
Non credo che due la dittatura cubana e il casino degli ultimi 20 anni in Italia siano necessariamente comparabili. E comunque non si tratta di giocare a chi sta peggio! Si tratta di migliorare una realtà, che sia cubana, venezuelana o italiana.
La seconda parte di quello che hai scritto non sono sicura di averla capita tutta, ma comunque anche se è vero che il Venezuela prima del 98 stava male, non vuol dire che debba continuare a stare male, o che non possa migliorare di più…non credi? 😉
cubana100% ha detto:
ciao mina,si hai ragione,pero ogni stato ha una sua storia,e purtroppo tu sai meglio di me,che un paese povero è impossibile che diventi ricco e viceversa,chi comanda il mondo sono poche persone potenti,purtroppo,se no non esisterebbe il terzo mondo nel 2013.ciao,aspetto tuoi nuovi post sempre interessanti.