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Nella società Latinoamericana il prete è l’autorità indiscussa, molto più del politico o dell’imprenditore. Le faccende religiose rivestono un’importanza fondamentale, e la religione viene fortemente presa in considerazione nel decision making process nazionale. Ogni politico fa mostra della propria devozione tanto che, per esempio, il Presidente ecuadoriano Rafael Correa nella propria casa presidenziale, proprio affianco alla sala di riunione del Governo con tutti i Ministri, ha una cappella personale, interamente ricoperta d’oro!
Correa ha inoltre sbandierato l’anno di volontariato svolto con i Salesiani a Zumbahua, un paesino indigeno del Cotopaxi, e mai volontariato è stato più pubblicizzato nella storia dell’Universo! Con quell’esperienza ha totalizzato punti perché: stava lavorando gratis, con gli indigeni, ed in una missione salesiana – boom!!!! Correa for President!!!

Eppure, la devozione che i cittadini ostentano in maniera quasi maniacale non rispecchia quei valori universali umani che alcuni riconducono alla tradizione cristiano-cattolica europea. E questo è particolarmente evidente se si analizza una questione in particolare: l’interruzione volontaria di gravidanza.

L’aborto in America Latina è un taboo, assolutamente illegale! In Ecuador è illegale anche se si vuole interrompere una gravidanza in seguito allo stupro, anche incestuoso (cosa che da queste parti avviene molto spesso!) I metodi anticoncezionali non sono affatto pubblicizzati, anzi! Se una donna chiede a un uomo di utilizzare un preservativo, è sicuramente una puttana, e la pillola, fuori dalle città, non è affatto utilizzata.
Così le gravidanze indesiderate o almeno non programmate sono moltissime ed è chiaro che se una donna non vuole avere un figlio, non c’è legge che tenga! Perciò la soluzione è abortire clandestinamente in cliniche della mala-muerte. Un aiuto è venuto ultimamente dai Cubani residenti in Ecuador: visto che i medici ecuadoriani non studiano come praticare un aborto, le donne si rivolgono di solito ai medici cubani, che invece sono abituati a farli (Cuba è una delle poche eccezioni dell’America Latina in questo senso).

Altre, invece, prendono la pastiglia Cytotec, utilizzata per la prevenzione delle ulcere gastriche e che ha come controindicazione l’aborto. Il Cytotec viene di solito preferito successivamente ai primi tre mesi di gravidanza, quando l’interruzione chirurgica è ormai difficile. Nei forum in internet ci sono donne che parlano di aborti al V o VI mese di gravidanza!
Il meccanismo è semplice. La donna va in farmacia e compra il Cytotec (anche senza ricetta), lo assume, e comincia a sanguinare. Si reca all’ospedale dicendo di aver avuto un aborto spontaneo, e i medici sono obbligati a curarla (il Cytotec non lascia tracce).

Ma questo non è nulla rispetto alle politiche ufficiali del Governo di Correa che, mentre da un lato sbandiera la sua fede, dall’altro promuove la chiusura delle tube per le donne che hanno appena partorito. Alle donne che arrivano in ospedale in travaglio, viene chiesto se accettano di farsi chiudere le tube, e in quel momento di profondo dolore (visto che qui neanche si usa l’epidurale!!!) sono chiamate a fare una scelta così importante per il loro futuro. Senza avere tempo per rifletterci, o senza materiale informativo che spieghi loro i pro e i contro, ma con l’unica certezza di non volere mai più soffrire tanto!

Ma per le donne che manifestano qualche tipo di ritardo mentale e che comunque rimangono incinta per abusi, o per incoscienza, va ancora peggio! A loro vengono chiuse le tube senza neppure chiederlo! Queste sono donne che senz’altro non dovrebbero diventare madri, ma il sistema che viene scelto per assicurarsi che ciò non avvenga, è almeno disumano!

Non troverete da nessuna parte costanza di una simile politica. Nessun Ministro o funzionario pubblico confermerà mai l’orientamento del Governo in quel senso. Eppure la prassi è sistematicamente questa. Le donne entrano in sala parto sole. Non sono ammessi accompagnatori o assistenti sociali neppure, appunto, quando la donna ha evidenti problemi di deficienza mentale. All’uscita dalla sala parto, hanno le tube chiuse, senza aver firmato nulla, nè testimoni che possano controllare. 

Questa è la “Revolucion Ciudadana” del Socialismo del secolo XXI in Ecuador. Propaganda populista da un lato, e crimini abominevoli dall’altro, tanto per cambiare!