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Questa settimana in Ecuador si festeggiano le feste di Quito.

Si tratta della celebrazione della fondazione della città avvenuta il 6 Dicembre del 1534 ad opera degli spagnoli. La data, in realtà, non tiene conto del fatto che ben prima dell’arrivo dei conquistadores il luogo era già popolato dalla tribù indigena dei Quitus, da cui appunto deriva il nome della città.

Queste feste inaugurano la stagione natalizia e degli acquisti in grande stile. Le persone mettono da parte i soldi tutto l’anno per potersi permettere di spendere e spandere tranquillamente in questi giorni, e ogni negozio ne risente positivamente!

Domenica in uno dei supermercati della catena Santa Maria, una delle più economiche in Ecuador, mi sono sentita in un film. Non ho radio ne televisione, e quel giorno non avevo letto neppure il giornale locale. Quindi, quando mi sono trovata nel bel mezzo di una selvaggia bolgia di gente che si litigava l’ultimo pacchetto di riso sugli scaffali, famiglie con carrelli e carrelli pieni di roba, mi sono chiesta “Oh mamma, hanno annunciato una Guerra Nucleare?”

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E invece no, sono le Feste di Quito! Le famiglie si riuniscono, prendono ferie dal lavoro, organizzano pic-nic nei parchi (quello della Carolina nel mio settore), dove vengono allestiti capannoni con stand che vendono cibo tipico, tipo el Hornado (carne di maiale sfilacciata accompagnata da una una specie di puré di mais, e l’immancabile guarnizione di pomodoro, cipolla e l’onnipresente culantro) e con musica andina tradizionale.

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E il dolce conosciuto anche come buñuelo, anche questo di farina, fatto friggere e ricoperto di caramello

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La città è in grande fermento, e sono stati organizzati molti eventi che accompagnano le celebrazioni. Anche io con i miei colleghi siamo al Parco la Carolina, dove i capi ci hanno offerto un “pranzo aziendale”!

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Peccato che gli uomini si sono dimostrati davvero scocciati quando hanno scoperto che quest’anno il Presidente ha vietato per tutte le feste il consumo di alcool, con multe dai $156 in su per chi viene trovato a farne uso in luoghi pubblici. Il problema dell’alcolismo e dell’abuso di alcolici in Ecuador si fa sentire forte e chiaro, e non sono sicura che il solo proibizionismo sia sufficiente a risolvere il problema! E infatti subito dopo il pranzo molti ragazzi sono corsi a casa dove si erano da tempo organizzati con abbondanti scorte di birra e liquori!

Molti cittadini approfittano della festa per farsi un bel giretto sulla Chiva, cioè un autobus senza porte, che spara musica a tutto volume. Quella ragazza che si vede in piedi vestita con abiti d’epoca rappresenta la Quiteña Bonita, una specie di Miss Quito, personaggio che molte ragazzine ecuadoriane ambiscono di impersonificare!CIMG3813

A dire il vero c’è molta confusione rispetto a queste feste: tutti le aspettano con ansia, ma nessuna (nessuna!!!) delle persone a cui ho chiesto, sapeva che si stava celebrando la fondazione della Città (e io lavoro anche con universitari e laureati). Quando ho svelato loro la vera ragione della festa, alcuni mi hanno risposto “Ma no! Quella è la scusa colonialista!”, risposta che da queste parti e con questo Governo va sempre bene un po’ con tutto!

Ma in città c’è un’aria festosa ed allegra, cosa che non capita molto spesso nella capitale, e per questa settimana, va bene così!