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L’altro ieri la notizia di una mega rissa nel Parlamento Venezuelano ha fatto un timido capolino su qualche giornale italiano come una faccenda di folklore e costume e società, piuttosto che come un allarmante vicenda in grado di alterarela politica Latino Americana.

Due settimane fa in Venezuela si sono tenute le prime elezioni dopo la morte di Chavez, nelle quali il partito di Chavista ha vinto per un soffio dopo aver fatto condurre la campagna elettorale dal fantasma di Hugo Chavez, attraverso riproduzioni, fotomontaggi, e addirittura storie al limite dell’assurdo e cartoni animati. Resterà nella storia della Geopolitica Mondiale il racconto di Maduro che narra di essere stato avicinato da un passerotto mentre stava pregando in una capella, e di aver cominciato a fischiettare assieme all’uccello che, giura essere stata l’incarnazione del defunto leader Bolivariano tornato in terra per incoraggiarlo a continuare la Rivoluzione.

Già durante il primo conteggio dei voti successivamente alle elezioni, in rete circolavano foto di militari che facevano sparire scatoloni di voti, e nonostante questo, Maduro avrebbe vinto solo con una manciata di preferenze.
Come c’era da aspettarsi, il leader dell’opposiione, Capriles, ha immediatamente chiesto il riconteggio dei voti, ma tra un marameo e l’altro i Chavisti gli hanno risposto che la Patria non ha tempo da perdere: ci sono tonnellate di petrolio da vendere alla Cina, centinaia di medici da invitare da Cuba, e decine di indisturbate basi miltari da concedere all’Iran!

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Così, l’opposizione ha deciso, per protesta, di non riconoscere il nuovo Governo finché non si riconteranno i voti. E così, l’ormai Governo, per protesta, ha deciso di menare i membri dell’opposizione in Parlamento (intendo proprio menarli dentro al Parlamento), così imparano come funziona la democrazia. Il tutto sotto gli occhi del Presidente dell’Assemblea, Cabello, ex favorito per la Presidenza del Governo, ma poi silurato da Maduro, che peraltro alla domanda del riconteggio ha democraticamente risposto “Quali voti?”

Cabello, ha quindi tolto il diritto di parola in aula all’opposizione finchè non deciderà di riconoscere il Governo. E alla protesta dell’opposizione che ha mostrato uno striscione di denuncia in Parlamento ha risposto autorizzando la “golpiza”  e ridendosela di gusto nel godersi lo spettacolo (vi prego anche di notare la ferocia con la quale i Chavisti – alcuni dei quali chiaramente riconoscibili dalla tuta con i colori della bandiera – colpiscono i membri dell’opposizione)

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E’ chiaro che questi Governi abituati a risolvere con la violenza qualsiasi tentativo di pensiero indipendente a volte confondono il dove e il quando. Ma si sa, le vecchie abitudini sono dure a morire.

Nel frattempo non ci resta che deliziarci con queste immagini così squisitamente esemplificative delle regole e dei valori democratici e guardare queste foto in cui membri dell’opposizione mostrano il prezzo della loro dignità.

Sì, si tratta decisamente di folklore latinoamericano che non ha nulla a che vedere con i valori più ampi come i Diritti Umani e la Libertà di Espressione.

Ai sostenitori di un Governo così democratico chiedo “E se succedesse a voi di essere picchiati per quello che pensate?”